il manifesto - 05 Aprile 2003
Fuoco e svastiche antiarabe
Incendiato a Milano il negozio di un cittadino marocchino
GIORGIO SALVETTI
MILANO
Non aveva mai ricevuto alcun tipo di minaccia. Il proprietario della rosticceria Oum Errabi di via Panigarola, a Milano, l'altra notte invece ha dovuto far mente locale con la polizia per rintracciare qualche elemento che potesse spiegare perchè qualcuno ha cercato di dare fuoco proprio al suo negozio. Il fatto è che l'uomo, cinquantenne, è un marocchino titolare di una gastronomia araba conosciuta in zona Corvetto. La spiegazione forse non bisogna cercarla troppo lontano, perchè qualcuno, probabilmente gli stessi che hanno cercato di appiccare le fiamme, ha firmato il bel gesto disegnando due svastiche con vernice blu proprio sul muro a pochi passi dalla saracinesca. Se fosse andata così, si tratterebbe di una preoccupante aggressione razzista. L'allarme è stato lanciato da un passante che ha chiamato la polizia e i vigili del fuoco poco dopo l'una dell'altra notte, un orario che ha permesso un intervento rapidissimo. Le fiamme, che avevano cominciato a bruciare la saracinesca e gli infissi della rosticceria, infatti sono state spente nel giro di pochi minuti. Sul posto, oltre a una vetrata rotta, gli agenti hanno trovato anche due bottiglie sporche di benzina. La coreografia sa proprio di attentato razzista, ma non è certo che le svastiche siano state tracciate proprio in quel momento. C'è un altro aspetto poco chiaro della vicenda. Sembra che intorno alle 23,30, poco prima della chiusura, al 113 fosse arrivata una telefonata che segnalava una rissa. A questo punto rimane in piedi anche l'ipotesi degli screzi tra «vicini di casa». Detto questo - a Milano è storia tristissima di questi giorni - è sempre più probabile avere vicini di casa simpatizzanti di estrema destra. Della vicenda, considerata la delicatezza del momento, si sta occupando la Digos.