il manifesto - 23 Marzo 2003
Famiglia irachena respinta dall'Italia
Respinti verso la Grecia, dove, neanche a dirlo hanno ricevuto immediatamente un decreto di espulsione. E' successo a una famiglia di kurdi iracheni provenienti dalla città di Sulaimaniya, nel nord dell'Iraq (zona autonoma kurda). Si tratta di una mamma e dei suoi tre figli, di tre, cinque e otto anni che venerdì sono arrivati nel porto di Ancona e non hanno neanche avuto la possibilità di chiedere asilo politico. La signora è la sorella di un iracheno che da anni vive a Roma, e per questo è stato possibile venire a conoscenza di questa storia che non è molto diversa da tante altre, visto che i respingimenti alla frontiera da parte dell'Italia sono molto frequenti. Solo che ci si aspetterebbe, in questo momento, una maggiore attenzione. «La polizia di frontiera si è convinta che uno dei tre bambini non fosse figlio della signora - racconta Antonella, una ragazza di Roma che conosce la famiglia respinta - hanno preso il bambino. A quel punto la donna ha detto che non sarebbe rimasta in Italia senza suo figlio, la rimandassero indietro». E così è stato fatto: la donna e suoi tre figli sono arrivati a Patrasso ieri intorno alle 13, e quasi immediatamente gli è stato messo in mano un decreto di espulsione. Inteprellata sulla questione, la polizia di Stato ha dichiarato che non sono ancora state date indicazioni circa la necessità di accogliere profughi iracheni attuando pratiche più «flessibili». Quando, allora? (ci.gu.)