il manifesto - 22 Marzo 2003
IN BREVE
Sbarco iracheno
Sono 172, quasi tutti iracheni, gli immigrati che erano a bordo di un'imbarcazione avvistata l'altro ieri pomeriggio a 50 miglia a sud di Lampedusa da un aereo della marina militare, e poi raggiunta da motovedette della guardia costiera che l'hanno rimorchiata nel porto dell'isola dov'è giunta in nottata. La prima segnalazione indicava la presenza di circa 80 persone sulla barca, rimasta senza carburante e che in realtà ne trasportata più del doppio: tra i 172 migranti, anche due donne e quattro minori. Tutti sono stati alloggiati nel centro di accoglienza di Lampedusa in attesa di essere trasferiti ad Agrigento. Due degli stranieri, originari della Liberia, sono stati arrestati perché accusati di essere gli scafisti della barca.

Legittimo soccorso

Il motopeschereccio Cico, protagonista del salvataggio di 151 immigrati clandestini a bordo di una carretta del mare, tratti in salvo il 20 luglio scorso, non doveva rimanere sotto sequetro. Lo ha confermato la cassazione rigettando il ricorso del procuratore della repubblica di Ragusa. La vicenda salì agli onori delle cronache dopo che il comandante del peschereccio, Corrado Scala, ed i suoi uomini furono indagati per concorso nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo i giudici della prima sezione penale di Palazzaccio è del tutto razionale ritenere che la circostanza della pesca recente si concilii «con un'improvvisa ed imprevista operazione di soccorso assai più che con un episodio organizzato di favoreggiamento dell'immigrazione».


Un Paese altruista

Gli italiani sono altruisti e solidali. La fotografia è del Censis che ha svolto un'indagine insieme alla fondazione Ozanam/De Paoli su un campione di 1.300 famiglie. Il 68,6% degli italiani ha aiutato persone in difficoltà, il 59,2% ha versato soldi ad associazioni di volontariato e il 50,5% ha acquistato prodotti dopo aver verificato che non inquinassero e/o fossero realizzati nel rispetto dei diritti dei lavoratori senza lo sfruttamento minorili. Inoltre il 26,% degli italiani ha svolto anche attività di volontariato e il 20,8% ha partecipato a progetti di adozione a distanza, il 16,7% a campagne contro la pena di morte e infine il 14,2% ha boicottato prodotti di aziende che si ritiene assumano comportamenti non etici e il 4,8% ha aperto, invece, conti in una banca etica o acquistato fondi etici.