il manifesto - 14 Marzo 2003
Vieri respinge le accuse
Non si placa la polemica riguardante i presunti insulti razzisti rivolti dall'attaccante dell'Inter, Christian Vieri, al giocatore del Newcastle LuaLua durante la gara di Champions League di martedì sera a San Siro. Ieri, mentre il presidente del club inglese a sorpresa inviava a Moratti una lettera di ringraziamento per «la splendida ospitalità» ricevuta a Milano, Vieri ha respinto nuovamente le accuse di razzismo che hanno portato all'apertura di un'inchiesta da parte dell'Uefa. «Ci sono rimasto molto male - ha detto il bomber nerazzurro - perché chi mi conosce sa che tipo di persona sono, non certo un razzista. Ho letto che avrei dato della scimmia a LuaLua, ma non l'ho mai fatto. In una partita possono capitare falli o arrabbiature, ma non è questo il caso. In campo ci siamo detti delle cose, ma succede abitualmente quando c'è tensione o nervosismo». Dall'Inghilterra invece, dove sostengono che Vieri abbia apostrofato «black bastard» l'attaccante della Repubblica del Congo, chiedono che l'Uefa (inflessibile di recente sul tema del razzismo) punisca oltre al giocatore anche l'Inter (con la perdita dei punti o la squalifica del campo, visto i «buuu» razzisti rivolti dai tifosi ai calciatori di colore del Newcastle). Una decisione è attesa per il 21 marzo: Vieri rischia una squalifica di almeno 3 giornate.