il manifesto - 17 Dicembre 2002
MODENA
Cpt senza ispettori
Si dimettono 25 funzionari di polizia, traferiti a custodire immigrati
Istituzioni-disastro. Nonostante gli sforzi, i Cpt non riescono nemmeno ad essere efficienti: quello nuovissimo di Modena ha già visto tre evasioni, problemi sempre più complicati con i giudici, ed è utilizzato al posto di strutture analoghe più scadenti

SARA MENAFRA
BOLOGNA
Non sono solo quelli del Social Forum a scendere in piazza contro il Cpt di Modena. Fra i più attivi nella protesta da qualche giorno a questa parte c'è anche il sindacato di polizia Siulp che per il prossimo 21 dicembre ha indetto una nuova manifestazione, dopo quella avvenuta alla fine della scorsa settimana. A dirla tutta, la protesta più che nell'illegittimità del carcere degli immigrati ha origine nei problemi organizzativi che l'apertura del Cpt ha creato a tutta la questura. Per garantire la sorveglianza, infatti, il questore ha deciso di impegnare nei turni all'interno del centro tutti gli investigatori della squadra mobile, che così devono abbandonare a turno indagini che spesso puntano moltissimo sul fattore «tempestività». Il turno coinvolge tutti senza esclusioni: dalla criminalità organizzata ai reati contro il patrimonio, dagli stupefacenti alla prostituzione, in tutto 31 ispettori. Per protestare contro il sistema di turnazione, durante la scorsa settimana, la maggior parte di loro ha presentato le proprie dimissioni sul tavolo del capo della squadra mobile. Nell'ordine si sono dimessi i cinque capisezione, i sette investigatori dei reati contro il patrimonio e i cinque del crimine organizzato e attualmente le richieste di trasferimento ad altro incarico, presentate tutte a titolo strettamente individuale, sono circa 25. Se dovessero essere accettate rischiano di lasciare la questura modenese sguarnita di uomini esperti e con una buona conoscenza del territorio. «Quando si discusse dell'apertura del Cpt - spiega il segretario del Siulp Bruno Fontana - ci avevano assicurato che sarebbe stata a costo zero per gli agenti di Modena che già sono sotto organico. Invece al momento dell'apertura siamo stati coinvolti tutti nella gestione di una struttura che almeno per come è organizzata attualmente non serve a molto e soprattutto non serve a Modena. Per come sono progettati questi centri sono destinati a fallire, avrebbe molto più senso trasformarli in centri di accoglienza». Il diktat del questore, tra l'altro, non è servito a rendere «efficiente» il tanto desiderato carcere: ad appena un mese dall'apertura si contano già tre evasi e tre persone rimesse in libertà dal giudice e nessuno dei fermati è stato rimpatriato. Come se non bastasse la stragrande maggioranza degli attuali 22 reclusi non proviene da Modena, ma da Torino o da Genova. La protesta della polizia, infine si somma al caos giudiziario che continua a regnare anche nel tribunale modenese, tra giudici penali che sollevano dubbi di costituzionalità alla legge Bossi-fini e giudici civili che non vogliono recarsi al Cpt per le convalide.

Ieri il ministro Pisanu ha incontrato alcuni parlamentari dell'opposizione che si sono interessati del caso modenese ed ha promesso che nei prossimi mesi saranno assunti, sulla base di una precedente graduatoria, circa 1000 agenti di polizia e che alcuni fra questi saranno certamente destinati alla procura di Modena. Il sindacato di polizia locale per ora ha confermato comunque la manifestazione di sabato prossimo fino a che non ci saranno garanzie certe sugli impegni presi. Per quella stessa data, tra l'altro, il Modena social forum ha chiesto alla questura di poter entrare nel cpt per verificarne il funzionamento.