il manifesto - 30 Novembre 2002
A Torino in corteo contro i nuovi lager
Nei famigerati Cpt sono rinchiusi stranieri incolpevoli privati di ogni diritto
Attese almeno trentamila persone. Presenti con il Social forum anche Cgil, Fiom, e Arci. La manifestazione per la chiusura dei Cpt preceduta da polemiche uliviste. Vandalismi notturni contro le sedi dei Ds e dei partiti di destra

EZIO VALLAROLO
TORINO
Una giornata speciale. La manifestazione nazionale contro i Centri di permanenza temporanea che si svolgerà oggi a Torino avrà le caratteristiche di un momento di lotta ma anche di festa. Almeno questa è l'intenzione degli organizzatori del Torino social forum, che nelle ultime ore si sono spesi freneticamente per tenere sotto controllo una situazione andata via via surriscaldandosi. A rendere più difficile il dialogo a sinistra alla vigilia del corteo che terminerà con un presidio davanti al Cpt di corso Brunelleschi, hanno pensato tre deputati dell'Ulivo. Alberto Nigra, Giorgio Benvenuto e Enrico Buemi hanno nei giorni scorsi reso pubblico il loro dissenso sulla manifestazione di oggi, vista come «un aiuto alla destra razzista e xenofoba e controproducente per l'immigrazione regolare». I Cpt, insomma, equivarrebbero per i tre parlamentari ulivisti torinesi ad un male necessario, alternativo al carcere come strumento di dissuasione dell'immigrazione clandestina. Un giudizio che diventa positivo nel caso specifico di corso Brunelleschi, gestito «con rigore, professionalità e senso umanitario sia dalla forze dell'ordine sia dalla Croce Rossa», sempre secondo Nigra, Benvenuto e Buemi.

Una posizione che ha scatenato polemiche all'interno del centrosinistra sotto la Mole, in molte sue parti già schierato con il Torino social forum. Oltre a Disobbedienti e Rifondazione comunista saranno oggi in piazza a chiedere la chiusura di corso Brunelleschi anche i Comunisti italiani, i Verdi, la sinistra Ds di Aprile e la Sinistra giovanile. Senza contare la presenza massiccia assicurata dalla Cgil e dai metalmeccanici della Fiom, con cui il movimento sta dialogando proficuamente nella lotta contro i licenziamenti alla Fiat, che garantiranno in parte il servizio d'ordine del corteo.

Da parte sua l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco diessino Sergio Chiamparino, ha già garantito la propria collaborazione per un corretto svolgimento della manifestazione. Le forze dell'ordine hanno annunciato di voler seguire nella gestione della giornata l'esempio di Firenze, ossia una presenza capillare ai margini del corteo ma discreta come immagine. In pratica, meno agenti in tenuta antisommossa a contatto con i No Global ma sempre pronti ad intervenire in forze «qualora le circostanze lo richiedessero».

Non alleggerisce la tensione il ritrovamento, ieri mattina, di due vetrine spaccate nella sezione dei Ds in via Colautti, a Torino, finite in frantumi con accanto la scritta «No Cpt», in riferimento ai Centri di permanenza. La stessa scritta è stata trovata sui muri di altre tre sedi dei Democratici di sinistra, in via Giuria, via Cervino e corso Vinzaglio. La Digos ha avviato accertamenti insieme alla polizia scientifica. Sempre nella mattinata di ieri sono state trovate anche due scritte, «A fuoco!» e «No Cpt» sui muri della sede dei gruppi consiliari di Forza Italia, Lega Nord e Udc, che costituiscono la maggioranza in regione.

Episodi prontamente condannati dagli organizzatori dell'odierna manifestazione: «Abbiamo ritenuto inopportune - spiegano gli esponenti del Tsf - le dichiarazioni di alcuni parlamentari dell'Ulivo che hanno parlato a titolo puramente personale. La realtà dei Cpt è chiara: sono luoghi che non possono favorire in alcun modo l'integrazione dei migranti. Chi vi è recluso spesso non ha commesso neppure un reato e non può essere privato dei più elementari diritti. Le azioni contro le sedi dei Ds e di altre forze politiche non sono assolutamente condivisibili. Bisogna evitare qualsiasi tipo di provocazione che metta a repentaglio il buon esito del corteo di oggi».

Il concentramento - sono attese oltre trentamila persone - da cui prenderà il via la manifestazione è previsto dopo le 14 in piazza Sabotino: il corteo attraverserà poi corso Peschiera, via Bardonecchia e si immetterà infine su corso Brunelleschi. Un percorso lungo oltre tre chilometri che porterà davanti ai muri del Cpt di corso Brunelleschi, all'angolo con via Monginevro. Confermata l'entrata di una delegazione «di massa», circa duecento persone suddivise in quattro gruppi, all'interno del centro per parlare con i migranti lì rinchiusi e verificarne le condizioni di vita.

Come annunciato, prenderanno parte all'iniziativa Manu Chao e tanti altri esponenti del mondo dello spettacolo. Affinché la paura si sciolga in una grande marcia pacifica, piena di musica e colori.