il manifesto - 30 Novembre 2002
La Ue: via gli afghani
Centomila profughi verranno rimpatriati
17 milioni di euro stanziati per il trasporto aereo dei profughi. Rimpatri «volontari», altrimenti coatti. Con i soldi degli aiuti umanitari

A. D'A.
BRUXELLES
In Afghanistan la guerra è finita, almeno secondo il giudizio dei 15. Ne sono tanto convinti da aver deciso di rimpatriare i quasi 100.000 rifugiati afghani che il vecchio continente ha accolto prima e durante l'operazione «Libertà duratura». I ministri degli interni della Ue hanno infatti deciso di iniziare da aprile l'operazione ritorno, ad un ritmo previsto di 1.500 rimpatri al mese. Il piano privilegia il ritorno su «base volontaria», ma non esclude, anzi ammette esplicitamente, la possibilità di ricorrere al «ritorno coatto» per i rifugiati che non beneficiano di una protezione particolare legata alla loro situazione politica od umanitaria: cioè per quasi tutti. La decisione di disfarsi dei rifugiati afghani era già stata presa da un pezzo, cioè da quando l'occidente dice di aver «riportato la pace» nel paese asiatico, ma mancavano i fondi. Francia, Regno unito e Germania, i paesi più interessati, non volevano accollarsi la quasi totalità della fattura aerea e reclamavano l'intervento dei soci comunitari. Un problema che è stato risolto giovedí sera con lo stanziamento di 17 milioni di euro. Inoltre, per sentirsi più tranquilli, i ministri degli interni hanno assicurato che chi ritornerà verrà catechizzato sui pericoli costituiti dalle «mine e da altri materiali esplosivi».

Il piano della Ue non piace invece per nulla a svariate Ong, tra cui Amnesty International, alla Croce rossa e pure all'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). Le critiche riguardano la miopia con cui si considerano sicuri i ritorni in un paese in cui non c'è nulla di sicuro, il pressapochismo con cui si organizzano i rimpatri nella cattiva stagione, e toccano gli scarsi aiuti destinati a consolidare la pace nel paese. Ma a uscire a pezzi dalla vicenda degli afghani è nel complesso la politica sui rifugiati dell'Ue. I 15 e il Commissario per la giustizia e gli interni, António Vitorino si concentrano esclusivamente sui meccanismi di espulsione e rimpatrio veloce, deviando a questo fine i fondi previsti per l'azione umanitaria.