il manifesto - 27 Novembre 2002
Cifre dalle gabbie di via Corelli
Espulsioni inefficaci. La storia di Djibril, salvato dai passeggeri civili di un aereo
LUCA FAZIO
MILANO
Irina, 22 anni, moldava, si annoia.«Non so cosa fare tutto il giorno, me ne mancano ancora 10 e poi esco, non credo che riescano a mandarmi a casa, io voglio restare in Italia». Con Irina ci sono altre 133 persone imprigionate nel centro di detenzione di via Corelli, inaugurato nel 1998 e poi chiuso 6 mesi per «orrore manifesto» - sembrava un lager ma degli anni '40. E' stato riaperto due anni fa e da allora è in grado di superare a pieni voti ogni prova di efficienza (anche perché le ispezioni vanno concordate con giorni di anticipo). Adesso via Corelli è un carcere moderno che somiglia a un manicomio a quattro stelle, o viceversa. Ma serve davvero per espellere gli extracomunitari senza permesso? No. Lo dicono le cifre. Nel corso del 2002 in via Corelli sono state trattenute 2491 persone ma di queste ben 1116 sono state rilasciate, mentre a Milano sono stati espulsi complessivamente 7977 stranieri, la maggior parte dei quali dunque senza dover subire settimane di detenzione. Qualche cifra interessante, fornita dalla Croce Rossa ai rappresentanti del Tavolo Immigrazione di Milano, introduce un capitolo ancora da scrivere, quello del business penitenziario: le spese annuali per la gestione del centro (in lire) ammontano a 5 miliardi e 300 milioni, mentre le spese variabili (sulla base di 140 ospiti) arrivano a 2 miliardi e 625 milioni. Il costo giornaliero per «ospite» è di 157.235 lire. Servono per pagare il personale militare, civile e sanitario.

Non tutti però si annoiano. Lunedì la polizia, raccontano i militanti dell'associazione Ya Basta!, è dovuta intervenire per cercare di «calmare» Djibril, un senegalese che lavora in Italia da 15 anni e si ostina a chiedere la liquidazione prima di rientrare in Senegal. Tempo fa avevano già provato a «convincerlo» a salire su un aereo, ma i passeggeri si rifiutarono di partire insieme a un uomo trattato come un animale. Tra poco dovrebbe uscire anche Djibril.